L' impero degli dei
di Ampelio Biffi

Le figure modellate con una sconosciuta materia entrano nella nostra realtà uscendo dalle abili dita di Ampelio Biffi dal loro crepuscolo di lucide saghe e leggende di un mondo fantastico, popolato da cavalieri , maghi, streghe, principesse.Le figurine, ricche di particolari e movimenti del barocco fanno anche pensare all’Olimpo delle infinite raffigurazioni degli Dei e degli spiriti di cui i libri dell’India, i Veda,  sono straripanti. Osservando con attenzione queste raffigurazioni, ci si può rendere conto che in esse sono fusi il fantastico ( quello del mondo crepuscolare) e la realtà dei “DEVA” indù. INOLTRE SI POSSONO  scoprire i simboli degli antichi alchimisti alla ricerca dell’Oro Filosofale, cioè l’elevazione della materia verso la spiritualità. Infatti, in quasi tutte le figure, i personaggi, che inforcano stranissime cavalcature da fantascienza stanno a significare che la brutalità, la pesantezza della materia informe deve essere dominata dall’intelligenza.Ed è appunto l’uomo che si sforza di dominare la Bestia. E sono proprio i Cavalieri di Ampelio, a volte ancora informi, bardati di complicate armature, che hanno l’incarico di portare il messaggio dell’evoluzione. Qualcuno ha chiesto il perché delle loro complicate armature. Ciascuno di noi tende ad apparire diverso agli occhi degli altri ma solo per aiutarsi a superare le difficoltà. Infatti a volte ci capita di nasconderci sotto un bell’abito perché crediamo di non avere ciò che invece rifulge sulla nostra fronte. Il Terzo Occhio, lo Spirito, quello stesso che Ampelio pone sulla fronte dei suoi personaggi avvalendosi talvolta di piccoli gioielli. E’ curioso notare che certi personaggi, oltrecchè avere un aspetto bifronte dal chiaro significato di coloro che osservano il Passato ed il Futuro, nel loro stato di perenne Presente, portino il segno del Serpente, il quale, contrariamente ad una errata interpretazione non è l’emblema di un insida Biblica, ma bensì la molto più antica immagine della Conoscenza. Il messaggio del continuo desiderio di elevazione verso la liberazione finale della Mente-Materia, lo si può osservare al di sopra delle più o meno truci espressioni dei volti. Le acconciature delle teste terminano sempre quasi fossero Piramidi o serie di Triangoli. Si parla spesso delle ispirazioni che guidano i grandi personaggi della Musica, della Pittura, della Scultura, della Poesia e si afferma che questi abbiano la particolarità di addentrarsi in dimensioni che sfuggono alla percezione di chi svolge il suo compito quotidiano. Quegli Artisti hanno il compito di portare da questa parte ciò che sta nel versare opposto nella Materia. Anche Ampelio fa parte di quella schiera dei Padroni del Sogno. Senza una preparazione Misteriosofica, egli, con le sue sculture, diviene incosciamente il mezzo per farci conoscere il messagio universale che proviene da un antico mondo che purtroppo i nostri occhi di moderni uomini “computerizzati” a fatica riescono a comprendere. Guardare e vedere sono due parole con lo stesso significato, ma quanta differenza fra queste due parole! Vedere le raffigurazioni di Ampelio, e vederLe bene fanno sorgere una domanda: PERCHE’? La risposta è una sola: in esse possiamo scorgere il volto dell’umanità nella quale si rispecchiano e si confondono le espressioni di tutti i suoi fratelli bruti, gli animali i quali incosciamente l’aiutano a progredire…. Ampelio, dunque, al pari di un antico Alchimista, al pari di un Cospiratore lavora nella penombra per trasformare la Materia, l’umile Materia in Oro, e forse in qualcosa di ancor più prezioso ed inarrivabile.

Vincenzo Bamonte 24 dicembre 1986