Ricuocere il Ciloom
Il sistema migliore per ripulire il vostro tubo  quelloè di ricuocere il coccio almeno a 600-700 gradi, in un forno per ceramiche.

 L' alta temperatura brucia tutto ciò che non è argilla, facendovi tornare ciloom e pietra come nuovi, identici a quando li avete adottati.
Il classico forno da cucina non và bene perchè raggiunge a malappena i 250°.
Questa operazione però è molto rischiosa: se fatta da mani inesperte o in maniera sbagliata, si rischia di rompere tutto!
Il ciloom per esempio deve essere integro. Una crepa nella struttura, per un colpo subito, può provocarne la rottura nella fase di dilatazione termica. A 700 gradi , il volume della "terra" cresce, e se questa temperatura viene raggiunta troppo velocemente, o non uniformemente le diversità di dilatazione
romperanno di sicuro il pezzo.
La ceramica che uso, sopporta 1100 e passa gradi, e può essere ricotta un' infinità di volte, usando però  le dovute precauzioni.
Ricordatevi per esempio che il cilotto può contenere umidità,che per effetto del calore diventa vapore acqueo,
che deve  uscire dai microscopici pori della ceramica.
Questa operazione deve avvenire dolcemente, altrimenti, non trovando sfogo, il vapore può fare letteralmente scoppiare il pezzo.
Nei forni per ceramica come il mio, l' intero processo di cottura dura dalle 14 alle 24 ore, quindi la pazienza è il primo ingrediente per una cottura ben riuscita.
Non avendo a portata di mano un forno professionale per lindare un lotto particolarmente incroppiato, piuttosto di gettarlo, si può fare "all' antica", rigenerandolo con un bel falò.Vi spiego come si fà!:
Ricuocitelo tu!
Un bel falò in un posto all' aperto e tranquillo, può essere
l' ideale per una ricottura di ciloom.
Fatta una buona provvista di legna ben secca, accendete un piccolo fuoco, accanto al quale metterete il ciloom a preriscaldare, in modo che la
pericolosa umidità sparisca, e che lentamente il tubo da ricuocere salga
di temperatura.
Dopo un' oretta circa, si avvicina sempre di più il pezzo al fuoco, un po'
alla volta, finchè, quando lo "sentirete" pronto, lo appoggerete non
direttamente sul fuoco, ma sulla legna che avrete appena messo.
Continuate ad alimentare il fuoco aggiungendo con cautela i pezzi di legna
per evitare di frantumare il cilotto, fino a formare un bel falò.
Questa operazione può durare dalle due alle quattro ore, e quando si è
raggiunto il massimo della temperatura, sarebbe meglio tenerla per un
altro paio di ore. Ma senza esagerare!
Poi lasciate spegnere il fuoco smettendo di alimentarlo e non toccandolo più.
Dopo sei orette, o meglio la mattina dopo, se avrete fatto tutto bene,
tra la cenere fredda vi apparirà il vostro amato ciloom, come nuovo,
pronto per altre migliaia di battaglie.
Non cercate di guardare il Ciloom incandescente per forza, lasciatelo stare:
un colpo di freddo potrebbe romperlo!
Se volete rischiare di meno, mettete il Ciloom preriscaldato in una piccola
buca, coprite con 3- max 5 cm. di terra e spostate il fuoco piano
piano sulla buca, e aggiungete lentamente legna.
Cercate di sperimentare il metodo con cilotti a cui tenete di meno,
ricordandovi che la lunghezza e lo spessore rendono proporzionalmente
più difficile l' operazione, essendo più sensibili agli sbalzi termici.
Se un pezzo è lungo, deve avere la stessa temperatura in tutti i punti,
perché, se per esempio abbiamo il braciere incandesciente e il tiraggio
all' aria, la diversità di dilatazione creerebbe un punto di rottura dove
le temperature stesse si incontrano.
Non è difficile! Come ho già detto, è un lavoro di pazienza.
BOOOMM CILOOM!!!